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PHOEBE ZEITGEIST

ASPRA

liberamente ispirato dalle parole controverse di

Fassbinder, Bataille, Mishima, Pasolini, Copi, Burroughs, Bachmann, Jelinek

 

ideazione e regia Giuseppe Isgrò

con Daniele Fedeli, Francesca Frigoli, Chiara Verzola

e live electro acoustic Shari DeLorian

cura del progetto Francesca Marianna Consonni

musiche Shari DeLorian

campionamenti di batteria e vibrafono Elia Moretti

video Luca Intermite

assistente alla regia Giorgia Angioletti

consulenza ai costumi Fabrizio Calanna

assistenza alle scene Danilo Vuolo

progetto selezionato per CROSS Award 2018 e co-prodotto da CROSS Residence 2018

 

Aspra è un progetto costruito su testi e concetti al limite dell'udibile e su una ricerca sonora che faccia

detonare la potenza immaginale di queste parole.

Un concerto di corpi, musiche e parola, mutante e componibile, ruota attorno a un nucleo di attori e

attrici che si avvicendano a dare voce alle parole di una serie di autori individuati tra quelli che sono

stati misinterpretati, fascistizzati, ridotti a folli, a drogati, a esuli, a emarginati o a suicidi mentre erano

ancora pienamente in vita, come dimostrano i loro lavori capaci di pensiero critico ed estetiche sublimi.

 

L'immagine può essere quella di un processo al dire, supportati o ostacolati dal suono, di

presenze attoriali che si alternano a sostenere o confutare delle posizioni inaccettabili o

politicamente scorrette.

Il territorio di indagine è il pensiero complesso e scomodo o l'impossibilità di ridurre talune

posizioni critiche a un pensiero conveniente dal punto di vista sociale. Questa incompatibilità

genera una dialettica feroce che sottende sempre l'annientamento. L'artista che si mette in

questa posizione viene umanamente frantumato, ma il suo concetto sopravvive in attesa del

giusto tempo di attuazione.

Contestualmente la ricerca sonora di Aspra mira a incarnare il rapporto che le parole di questi artisti

costruiscono con la realtà, da cui sono in effetti dapprima generate e poi rinnegate, poi ancora

assorbite e riemesse. Queste stesse dinamiche appena citate descrivono anche il rapporto in scena

tra voce, corpi, strumenti, suono. L'nsieme di musicisti, attori e strumenti, analogici ed elettronici,

vuole visualizzare un sistema di elementi: non mai una citazione di un testo scabroso per il pensiero

comune, ma l'intero sistema che lo genera e ad esso reagisce, la pulsione, la repulsione, la vibrazione,

l'essenza del suo disturbo.

ASPRA non è uno spettacolo dalla drammaturgia e dalla struttura fissa, ma un concerto scenico dal

programma sempre ripensato che si rimodella in relazione ai luoghi dove viene allestito, al preciso

contesto storico politico e situazionale in cui va in scena di volta in volta.

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